domenica 13 gennaio 2019

IL CESSO DELL'AUTOGRILL







Frequentare te non mi fa bene ...... cosi' come frequentare me, a te non giova. Uno fomenta l'altra, senza limiti. 

Sono nella tua villa da giorni, tua complice in tutto ... e non c'e' stato momento in cui tu non abbia assecondato le mie depravate follie. 
Ed io le tue.

Ora sei li', seduto sulla tua poltrona in pelle marrone, usurata dal tempo, che mi guardi serioso, dietro i tuoi occhiali da lettura. 
Vado avanti e indietro per la stanza, specchiandomi come fossi una modella in passerella. Indosso solo un paio di calze a rete. 
Lo so che il mio profumo ti fa impazzire. I miei capelli selvaggi, sciolti, lunghi ... 

Poi ti alzi, ti vesti in fretta.

"Dove stai andando?!"
Non mi rispondi. Continui a guardarmi come fossi indemoniato.

"A cosa stai pensando?!"
Niente, la tua bocca non proferisce parola. Ti abbottoni i pantaloni, infili il maglione.
Io continuo a specchiarmi, di profilo, mentre tu indossi le scarpe, poi di colpo mi lanci la pelliccia.

"Avanti, vestiti!".
Come? ti guardo stralunata.

"Ho detto vestiti, su! Infila la pelliccia!".
Mi lanci gli stivaletti neri buttati in un angolo.

"Ma che vuoi fare?! Dove andiamo?"
Non rispondi. 
Ti seguo. 
Fa abbastanza freddo, ma e' un dettaglio. Mi sto eccitando all'idea di uscire cosi', con una pelliccia e un paio di calze. Chissa' cosa hai in mente....

Saliamo in macchina, non dici nulla. Davvero non so cosa pensare. Ormai ho smesso di fare domande. 
Accendi il motore e parti. Affondi il piede sull'acceleratore e schizziamo in pochi minuti sull'autostrada.

"Voglio scoparti! voglio scoparti come si fa con le puttane vere, come quella che sei!".

Un brivido lungo la schiena. Le mie grandi labbra si dischiudono al pensiero, bagnano la retina intorno. La mia mano destra scivola sotto la pelliccia, mi accarezzo una tetta. Dio che porco che sei! 

Poi rallenti, metti la freccia e ti fermi nel parcheggio di un misero autogrill. Mi fai scendere e insieme andiamo verso il cesso.
Non guardi in faccia nessuno, vai spedito come un bandito. 

Tutti ci guardano, che vergogna! 

"Dai su! entra!". Mi spingi nel bagno degli uomini, nel cesso. Ora siamo qui dentro, stretti tra queste quattro luride mura. 
Mi spingi al muro e mi infili quella linguaccia enorme in gola. ... mentre mi togli la pelliccia, facendola cadere in un angolo.

"Cazzo! sai quanto ci tengo alla pelliccia!". 
"Zitta troia, zitta!". Mi prendi per le guance, poi mi schiaffeggi. 

"Sei una lurida puttana, questo e' il tuo posto!".
Mhhhhh, di nuovo sento un brivido tra le cosce, la mia fica pulsa violenta. Ancora quella sensazione di fuoco nelle vene!

Mi guardo intorno, mentre infili le tue manacce nelle mie calze. Mi palpi il culo, impazzito.

Tracce di piscio sul pavimento e sulla tazza, sprovvista di tavoletta. Pezzi di carta igienica incollati al pavimento. Strisce di merda sul fondo del water. La puzza di urina e' forte.

"Sai puttana, potrei farti sbattere dal primo che entra!". Chiudo gli occhi, dischiudo le labbra. Perche' mi eccito all'idea che tu possa farlo realmente? 

Poi mi abbassi le calze, fino alle caviglie!

"Ora siediti puttana, siediti!".
Ti guardo sconvolta. Sedermi dove? crollo in un gelido silenzio.

Non aspetti oltre, con la tua forza bruta mi spingi e mi obblighi a sedermi sulla tazza lurida, fredda, bagnata, sporca di piscio e chissa' cos'altro.

"Allarga le cosce adesso, svelta!".
Si, le apro, proprio come piace a te. Mi accarezzi il clito, bollente, fradicio. Me lo strofini, dapprima lentamente .... poi sempre piu' forte.

"Che puttana! Guarda come sei eccitata, in questo cesso di merda! Potrei aprire la porta e mostrarti ai porci qui fuori!".

Mhhhh, un lamento di piacere scivola dalla mia bocca semiaperta. Ho gli occhi chiusi, mi fai vibrare il ventre, mi fai ansimare. 
Poi, mi accarezzi le tette, gonfie, me le strizzi. Scendi verso il pube, lo accarezzi. Ancora sul clito, poi nella fica ormai spalancata all'inverosimile. 

"Puttana!". Il suono di quella parola riecheggia nella mia testa. Mi fai sciogliere dal piacere. 

Scendi sulle cosce e d'istinto le apro ancora un po', scivolando verso la parte posteriore del cesso. Me lo stai facendo ripulire con la mia pelle candida e liscia, bastardo!

L'odore acre che sale dal basso aumenta la mia eccitazione, ma sto al gioco e ti chiedo ...

"perche' mi fai questo?", un falso piagnucolio accompagna i miei sospiri. 

"Perche' sei una puttana! Sei nata puttana, tu!". 

Ora il piacere e' sempre piu' forte. Inarco la schiena, facendo scivolare la testa all'indietro. 
D'improvviso mi infili due dita dentro e prendi a penetrarmi con vigore. Sento l'orgasmo avvicinarsi. MMhhhhhhhh

Sei preso anche tu. Ti abbassi i pantaloni e mi mostri quel pezzo di carne che inizia a colare sborra dalla cappella lucida. 

Me lo sbatti in bocca e mi obblighi a prenderlo tutto. 

"Puttana, dopo di me ti faccio spompinare dal primo che entra in questo cesso!".

Ti tocco il culo. Lo so che ti piace. Ti ecciti quando ti lecco il buco, bastardo!

Poi di colpo mi sollevi, mi sbatti con le tette al muro e cominci a scoparmi. Mi stai sfondando! Non riesco piu' a soffocare i miei gemiti. Mi fai sentire da tutti. Mmhhhhhh

Sento le mie cosce umide di piscio e le tue gambe che premono contro. Sei un folle depravato e non hai limiti. 

D'improvviso allunghi la mano al gancio che tiene chiusa la porta e lo sfili. Spalanco gli occhi, come se avessi visto un fantasma. Sei un maiale pericoloso! 
Tieni la porta socchiusa, quanto basta perche' qualcuno possa vedermi, nuda, schiacciata contro il muro, mentre mi scopi come un animale, mentre affondi la tua faccia nei miei capelli corvini. 

C'e' un tizio che guarda fisso. E' qui da quando siamo entrati. Da quando ti ha visto sbattermi in questo cesso per fottermi. Che lurido porco. Mi prendi per i capelli e mi tiri all'indietro. Vuoi mostrare al porco le mie tette, il mio corpo nudo, la mia fica aperta. 

Mmmhhhhhh. Mi stuzzichi il clito e quello segue i movimenti della tua mano. Si avvicina, ma tu non lo lasci entrare. Continui a tenere la mano sulla porta, socchiusa. 

"Puttana! Guarda come sei eccitata!". Sono in affanno, ho il cuore in gola, gli occhi lacrimanti. 
Mi prendi di nuovo, da dietro. Mi scopi con quella verga di acciaio, sotto lo sguardo acceso del porco.

Poi, d'improvviso richiudi la porta. 
L'orgasmo e' sempre piu' vicino ... ahahhhhhhhhhhhh .... ed eccolo esplodere! mentre il tuo sperma caldo mi cola sulle cosce. 

"Pulilsci tutto, puttana!". 
Mi giri di scatto e mi fai inginocchiare. Ti succhio quel cazzo lurido, come questo cesso in cui mi hai appena scopata.

"Alzati adesso, rinfilati le calze". 

Sono umide e sporche, mi ci hai fatto pulire il pavimento, bastardo!

Infilo la pelliccia e usciamo in tutta fretta, cosi' come siamo entrati. 

Saliamo in macchina.

"Che porco depravato lurido bastardo sei!"
"Puttana, ti sei fatta scopare in quel cesso senza fiatare!"

Torniamo a casa. 
Da te, non so mai cosa aspettarmi .... 

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe esaudire una tua fantasia....scoparti davanti ad altri...mostrarti...