martedì 21 febbraio 2017

LA METAMORFOSI DI IRIS






A fissare il soffitto, distesa sul letto, non ci ho mai provato gusto, ma oggi trovo una sorta di ispirazione dai giochi di luce che I raggi di sole disegnano sul muro, filtrando dalle persiane di legno. Ho come l'impressione di vedere una grande nave ormeggiata a riva. Sarebbe bello poterci salire. Mi lascerei trasportare, navigando lontano, altrove. Potrei decidere di perdermi nel mondo. In balia delle acque, dei mari, degli oceani .....

Ma da questa atmosfera sognante vengo improvvisamente strappata via. La vibrazione del mio cellulare mi avverte che ho un messaggio in arrivo. Ok, scendo dalle nuvole. Ci stavo così bene però.

E' Gaia, la ex di mio padre. Da quando si sono lasciati non fa altro che chiamarmi per sapere se va con altre. Ma cosa ne so io?! A me non interessa quello che fa lui. Io ho 15 anni e trascorro tutto il mio tempo a studiare. Mi piace, si, molto. Sono un tipo semplice, pochi amici, tanti libri. Sarà noioso per voi, ma a me piace così.


Vediamo cosa dice. Lettura del testo "Ciao tesoro, che fai oggi? Ti andrebbe di venire a prendere un tè da me? Dai, ti fa bene uscire. Basta con questi libri!!! Ti aspetto per le 17.00.". Punto. Fine.


Strano, penso. Non mi ha mai invitata a casa sua. Forse vuole chiacchierare un pò. In fin dei conti sta sempre sola. Un paio di amiche ogni tanto. Poverina, mi fa quasi pena. Ora le rispondo di si.


Composizione del messaggio "Ciao Gaia, ok, vengo. A dopo!". Invio. Messaggio inviato.


Okkkeyyyy. Lentamente mi alzo dal letto e vado in bagno a lavarmi il viso. Una pettinata veloce e infilo le mie solite ballerine nere. Con il vestitino blu che indosso non stanno poi tanto male. Beh, non pensiate che non curi il mio aspetto. Sono semplicemente …. acqua e sapone, si. Molto naturale.


Dunque, Gaia abita in uno splendido palazzo antico, soffitti alti, tappeti su pavimenti di marmo, quadri alle pareti. Questo lusso però, c'è da dire, non le si addice. Cioè …. non l'ha arredata lei, è stata solo brava a trovarsi un marito benestante. Infatti non ne capisce molto di arte, musica, letteratura. Gioca a fare la signora. Si diverte. Beh, a me questo non causa il minimo fastidio. Lei è un pò eccentrica, si, direi così. Piacevole comunque.


Quando arrivo sono le 16,45. Un pò puntuale. Lo so. E' mia abitudine.


Gaia indossa una sottoveste e una lunga vestaglia, aperta, svolazzante. Mi accoglie con un bel sorriso, capelli appena fatti dal parrucchiere, Chanel nell'aria. Ma che ha oggi? Mi fa accomodare nel salone. Ops, ha un ospite. Un uomo sulla cinquantina, brizzolato, camicia carta da zucchero e pantaloni beige si alza per porgermi la mano. "vieni cara, entra", dice Gaia "Lui è un amico di famiglia". L'uomo con il sorriso stampato sulle labbra si presenta "Marco Aurelio, piacere". "Iris, piacere". Che nome! Penso. Questo proprio non posso dimenticarmelo, come di solito faccio. Uno stringe la mano e dalla bocca è come se uscisse fumo. Le parole non hanno suono. Ma Marco Aurelio no, è un nome così altisonante! Mi affascina.


Gaia sembra esaltata, si affanna a scaldare l'atmosfera con un leggero sottofondo musicale e offrendoci del tè. Ma questo Marco Aurelio amico di famiglia sta per andarsene o rimane? No, perchè …. Gaia non mi aveva accennato a lui. Insomma, che ci fa una ragazzina di 15 anni con questi due … mmmm ….. ?.


Quindi guardo Gaia interdetta, non mi va di chiederle questa cosa davanti a Marco Aurelio amico di famiglia. Che faccio? Tento di farmi capire con un cenno del capo, un'occhiata un pò storta …. ma lei sembra non cogliere. Aspetto.


"Tesoro siediti, dai, mettiti qui sul divano, tra me e Aurelio, dai, non essere timida!". Mmmmm, non è che sia timida, ma …. si, forse un pò in imbarazzo lo sono. Ma Gaia è così. Allegra, un pò sopra le righe certe volte. Ok, penso. Magari rimango una mezz'ora, poi inventerò una scusa.


"Tesoro, amore, come lo vuoi il te Iris, con limone o senza?". Ho capito, proprio non ci sta con la testa oggi. Sa perfettamente che a me piace senza limone. Questo Marco Aurelio amico di famiglia mi sa che le sta facendo girare la testa. E io che c'entro?


Poi finalmente si siede. Sorride. Beve. Fuma. E' elettrizzata. Bevo anche io, ma no, non fumo! Non ho intenzione di prendere queste cattive abitudini. Non pensate male!


Ad un tratto Gaia mi lancia un sorriso malizioso. Non capisco. Poi poggia una mano sulla mia coscia e comincia ad accarezzarmi. "Iris, tesoro, come sei carina. Ma perchè non ti valorizzi un pò?! Non capisco! Sempre senza trucco, capelli sciolti un pò selvaggi. Dai tesoro, vieni di là con me, divertiamoci un pò con I trucchi...". Mhhhh, ma anche no … penso. Però è così euforica, mi dispiacerebbe deluderla. Potrei anche assecondarla, che mi costa?!


E così Gaia, di nome e di fatto, mi porta nella sua stanza e mi mette davanti al suo suntuoso specchio con cornice dorata stile Luigi XIV. Mi siedo sul bellissimo sedile in velluto rosa antico e lei comincia a pettinarmi. 100 colpi di spazzola …. sono sicura non me li darà, penso.... Spero, più che altro. Poi prende un semplice elastico e mi fa una bella coda alta di cavallo. "Iris, tesoro, guarda come sei bella adesso". Si, forse, può darsi, può essere …. per me.... Non ci sto mettendo molto entusiasmo. Lo riconosco. Potrei essere un pò più gentile. Poi sfodera il suo trapuntato beautycase in pelle di Cocò Chanel ed estrae, come dal cilindro, un rossetto rosso tutto fiammante. "Ecco Iris, vedi questo? È l'arma vincente di noi donne. Si, perchè una donna con le labbra rosse non può non conquistare un uomo". Insomma, ormai è andata. E labbra rosse siano. Ma io poi, chi dovrei conquistare? No, scusate, non ho capito … forse quel Marco Aurelio amico di famiglia?


Gaia è presa, frenesia e delirio. Matita nera intorno agli occhi, rimmel allungaciglia, fard, ombretto scuro, labbra rosso fuoco. Oh mio Dio, mi guardo allo specchio e penso ….... "mi sento un pò …... come dire …...... mignotta?". La guardo tra l'interdetto e l'incazzato. Ops. Scusate. Mi è scappata. Volevo dire, mi sto un pò incavolando. Poi mi fa alzare, mi spruzza del profumo in faccia e ritorniamo di là. Marco Aurelio sembra approvare. "E' vero che adesso la nostra Iris è molto meglio?". L'uomo annuisce, sorridendo. "Però aspetta Iris, tesoro, a pensarci bene …. manca ancora qualcosa.....". Dai Gaia, penso tra me, lasciami stare. Comprati una bambola piuttosto. Ma lei non cede, sparisce per un attimo e poi ritorna con un paio di scarpe nere tacco 12. "Eccole, proprio queste cercavo. Dai, provale!". Che coooosaaaaa?!!!!!!! Ma se io indosso le ballerine. No no, ma poi perchè? Sospiro. Che mi tocca fare per accontentarla!? Ok. Sfilo le ballerine e indosso le vertiginose. Gaia sembra estasiata. Mi chiedo, ma perchè stiamo giocando a questo gioco? Marco Aurelio comincia a guardarmi in una maniera che non mi piace. Anche lei.


Torniamo a sederci davanti al tavolino barocco a prendere il tè.


Gaia continua a guardarmi con uno strano sorrisetto. Sorseggia il te', ormai freddo e mi accarezza una spalla, poi lentamente scende giu' per il braccio e risale. Anche io sorseggio il te', anche Marco Aurelio sorseggia il te'. Tutti sorseggiamo il te', ma c'e' una strana atmosfera .... un silenzio .....


La mano di Gaia scende lentamente sulle mie gambe, mi accarezza le cosce sotto il vestito. Che strana sensazione .... mi piace, ma mi infastidisce allo stesso tempo. Da una parte sembra materna, dall'altra sembra che ci stia provando. Ma allora perche' Marco Aurelio amico di famiglia?


L'imbarazzo serpeggia silente nella stanza. Ad un tratto anche Marco Aurelio appoggia le sue mani sulle mie cosce. Rimango di ghiaccio. Mi va quasi il te' di traverso. No, dico, ma che siete impazziti?! Cioe', non lo dico, lo penso. Per una manciata di secondi rimango immobile. Poi di scatto mi alzo, voglio assolutamente andar via. Non ci resto con questi due depravati. Ma non faccio in tempo ad arrivare alla porta del salone che Gaia mi si para davanti.


"iris, cara, vuoi gia' andar via?" dice fumandomi in faccia. Sembra proprio un femme fatale. Ho sbagliato Gaia questo pomeriggio. Forse quella che conosco io abita al piano di sotto.


"Gaia, perdonami, ma mio padre vuole che torni a casa presto". Lei ridacchia. Io cerco di guadagnare almeno il corridoio, ma mi riprende afferrandomi per un braccio.

"hei, hei, hei. Dove corri tesoro?". E' proprio insistente, non vorrei sembrare scortese, ma non voglio neppure rimanere. Cerco di liberarmi, ma lei d'improvviso mi spinge in un angolo della sala, tra una grande credenza di legno e il muro. Sbatto contro entrambi. L'urto mi provoca un certo spavento. Penso solo che voglio andar via, questa è pazza! Tento nuovamente di andare verso la porta d’ingresso, ma Gaia mi afferra ancora una volta, poi mi dà una sculacciata. Poi uno schiaffo. Alzo le braccia per difendermi e lei in fretta me le blocca dietro la schiena. Poi d’improvviso mi lega i polsi con la cinta della sua vestaglia. Rimango allibita. E' letteralmente impazzita!


"Iris, tesoro, ormai sei grande! Dovresti iniziare a divertirti un po' anche tu! ".


Divertirmi?! Ma che questo è divertimento?! Questa è pure folliaaaa!!!!! Mi sta sequestrando. Sono atterrita. E' come un incubo. Cerco di liberarmi, mi agito. Mi ha addirittura legata! E con quale forza ha stretto il nastro! Ora la pazza e' dietro di me. Tiene una mano sulla mia testa e preme con forza. Ho una guancia completamente schiacciata contro il mobile. Con l'altra mano mi palpa il sedere.


"mmmhh, Iris, che bel culo che hai!". Mi solleva il vestito e sento la sua mano toccarmelo, sento le sue unghie graffiarmelo. E' cosi' invasivo il suo tocco. E poi c'e' Marco Aurelio che guarda ..... Il cuore mi sta scoppiando.


"Non l'avevi capito tesoro? Noi vogliamo soltanto iniziarti ai piaceri del sesso! Non c'e' cosa piu' bella e divertente al mondo! Non lo sapevi? Ma come, tu che sai sempre tutto!" e scoppia in una risata diabolica. Sono terrorizzata. Io, io che non ho mai avuto un fidanzato. Non so niente di queste cose. Forse e' meglio stare zitta. Non voglio mostrare la mia fragilita', ho paura che possano far peggio.


"Iris, tesoro, ma perche' sei cosi' tanto spaventata .... proprio non capisco! Dovresti essere contenta invece! Guarda che bel culo che hai. Scommetto che avresti tutti gli uomini ai tuoi piedi ... se solo volessi, ovviamente! Hai proprio l'aria di una di quelle puttanelle fresche fresche che attirano anche me, sai?!".


Comincio a pensare che Gaia sia una squilibrata. Forse per questo mio padre l’ha lasciata. Mi tiene qui, legata, bloccata. Sento il mio ventre bollente ansimare e spingere contro il freddo mobile. Il mio seno e' schiacciato, mi sta facendo male, ma mentre mi tocca il sedere sento dei brividi, brividi di piacere. Chiudo gli occhi, serro le labbra. Cosa mi sta succedendo?


Mi sento ssssotto....sopraaaaa.... no, intendo dire sssottoomessaaa. Oddio, non capisco più niente! mi sto vergognando. D'istinto scuoto le braccia, ma Gaia non molla. Poi di colpo mi tira giu' la zip del vestito. La schiena e' scoperta, poi scopre anche le spalle e infine lo fa scivolare sul pavimento. Rimango in reggiseno e mutandine nere. E Marco Aurelio e' sempre li' a guardare, con il suo sarcastico sorrisetto.


Oddio, penso, come faccio a liberarmi ora? Ho paura. Tanta. Mi sento alla loro merce'.


Eppure avverto un sottile insano eccitamento che mi scorre nelle vene. Sono elettrizzata. C'e' come una lotta dentro di me. Sento qualcosa pulsarmi tra le gambe. Ma cosa mi succede?!


Gaia continua a palparmi il sedere, ma stavolta abbassa leggermente i miei slip. Per assicurarsi che io rimanga immobile si fa dare dal suo amico/amante un altro laccio che mi lega intorno alle caviglie. Cosi' non posso camminare. Potrei saltellare, ma con questi tacchi cadrei a terra e dovrei strisciare. Oddio che umiliazione!


"Iris, dovresti guardarti, hai un fondo schiena cosi' tondo e un pube cosi' liscio!" e d'improvviso si abbassa per leccarmi proprio il pube, mentre tiene le sue mani avide sul mio sedere. Sento la sua saliva scivolarmi nelle mutandine. Me le sta bagnando tutte. E con la lingua mi sta aprendo in due. Oddio, sto per piangere. Sento un piacere immenso, ma non posso accettarlo. Marco Aurelio mi guarda. Oddio. Mi sta guardando proprio li'! E Gaia lecca e sputa in contemporanea sopra e dentro i miei slip. Ed io sento un fuoco, sento i brividi, sento un vulcano, sento tutto. Vorrei urlare, mi dimeno. Quasi singhiozzo.


"Hei ragazzina, anzi, puttanella dovrei dire! Noto con piacere che stai apprezzando!".


Delle lacrime mi rigano il volto. Finalmente esplodo: "Lasciami stare, lasciami andare!!!!!! Lasciatemiiii!!!!". Sentimenti contrastanti. Non ho mai provato tante emozioni intense tutte insieme!


"Ma guardatela! La puttanella che piagnucola!". E in un attimo Gaia afferra un nastro da un cassetto e me lo lega dietro la nuca, tappandomi la bocca.


"Ora voglio sentire solo i tuoi mugolii, troietta che non sei altro!" continua Gaia. Io mi dimeno ancora, non riesco a star ferma, ma lei e' eccitata dalle mie reazioni e d'improvviso mi da' una forte sculacciata. Il dolore e' intenso. Ridacchia. Io piango, in silenzio e allora lei me ne da' un'altra ... e un'altra ancora. Poi mi prende per il mento, mi guarda negli occhi e mi da' uno schiaffo. Poi un altro. Poi mi rispinge contro il mobile. Marco Aurelio intanto si e' sbottonato i pantaloni e ha qualcosa in mano. Oddio, non sara' mica quello!? Non sara' mica quello che penso io?! Io non l'ho nemmeno mai visto dal vivo!


Sento che sto per svenire. Ho i brividi. Gaia mi sta torturando .... con gli slip abbassati a meta'! Come vi vergogno!


Ad un tratto Gaia sembra avere una delle sue brillanti idee. Le si illuminano gli occhi e io tremo al pensiero. Apre uno sportello della credenza ed estrae un bastone nero, di plastica. Ma che cos'e? Sembra il frustino che si usa per domare i cavalli. Non sapevo che andasse a cavallo.


"Iris, cara, guarda che cosa ho per te! Ti piace?". Mi ritrovo questo coso sulla guancia sinistra, mi sfuma le lacrime scivolate sul suo fard. Lo seguo con lo sguardo. Lo vedo scendere sul mio collo, tra i seni, sull'ombelico, sul pube. Ohhhhmmmm. Ho un sussulto. Mi sento di ghiaccio. Gaia me lo sta proprio infilando nelle mutandine, prima davanti .... poi dietro ..... queste scendono sui fianchi ancora un po'. Mi solletica, tra quei pochi peli che ho. Oddio!!!!


Poi gira il frustino dalla parte opposta e divarica le mie grandi labbra. Solo questo so, a parte piccole labbra e imene, che ho letto sul libro di scienze a scuola. Sento che me lo sta infilando sempre di piu'. Oh no! Per pieta'. Continuo a piangere, ma non se ne curano affatto. Anzi. Sembrano eccitati! Gaia spinge, sempre di piu', mi sta facendo male. Serro le gambe d'istinto, ma questo suo tentativo di sfondamento mi eccita. Vorrei quasi che mi entrasse dentro e che mi usasse tutta! Oddio! Ma cosa sto pensando?! Devo essere sconvolta. Ho la vista annebbiata. Mi sento male. Mi sta girando la testa. Non resisto piu' su questi trampoli. E per fortuna Gaia si accorge che sto per cadere e mi adagia sul pavimento, sul tappeto persiano rosso bordeaux.


"Troppe emozioni tesoro?". Un'altra risata diabolica. E intanto riprende a spingere il frustino dentro di me e nello stesso tempo mi stuzzica in mezzo alle grandi labbra. Fa male. Fa proprio male. Continuo a piangere, cerco di urlare ma ho la bocca tappata. Ad un tratto un dolore lancinante! Gaia estrae il frustino e me lo appoggia sul naso. "Guarda tesoro, guarda! Ce l'abbiamo fatta!!!!! ahahahahhah. Ora non sei piu' vergine tesoro!". Non posso credere che abbia fatto una cosa simile. E d'improvviso rinfila il frustino dentro di me. E spinge, spinge .... a ancora le sue mani ritornano lì sopra, là in mezzo, tra il dentro e il fuori ....... ed io sento ancora dolore, ma stavolta e' misto a piacere, quel piacere che ti arriva al cervello e che non ti fa capire piu' niente! E' il mio primo orgasmooooo!


Marco Aurelio e' sempre li', a guardare. Ha ancora quel suo coso orribile in mano e sta schizzando sul pavimento. Mi viene da vomitare.


Tutto questo e' assurdo. Inconcepibile. Mi sembra un incubo.


Gaia ora mi sfila completamente la biancheria di dosso. Taglia tutto con un paio di forbicione. Eh si, perche' altrimenti dovrebbe slegarmi mani e piedi. Ma non puo' rischiare di liberarmi e farmi scappare, anche se ................................ non credo che scapperei. Questo maledetto gioco mi ha preso alla testa, alla pancia, ovunque.


E d'improvviso anche lei si spoglia, si sdraia sopra di me. Ora e' completamente nuda. Mi lecca i seni, mi morde i capezzoli. Mi sta facendo impazzire di piacere. Sono bagnatissima. Con una mano mi masturba, con l'altra mi stringe il collo. Ho quasi paura di soffocare. Gemo, affanno. Ohhhhhh, ahhhhhhhhh. Arriva un altro orgasmo!


"Allora puttanella, ti piace eh! Guarda che brava troia sei diventata!" e stringe la sua calda mano intorno al mio collo, mentre le sue dita sono dentro di me. Poi di colpo posa le sue labbra sulle mie orecchie ed inizia a leccarmele. Mi alita dentro, sopra, ovunque. Poi sussurra cose orribili, ma al contempo stranamente eccitanti come "Puttana, ti sto scopando come una puttana di strada. Sei una troia perversa, proprio come me. Lo vedo dai tuoi occhi e lo sento da come gemi. Mi fai impazzire. Ti voglio mia schiava, ora e per sempre!".


A queste parole il piacere che sentivo prima adesso e' triplicato. Le gambe si spalancano da sole e Gaia affonda le sue dita nella mia carne. Poi continua "Ti piace eh! Dillo che ti piace, dillo che sei una puttana, dillo che non vedi l'ora di farti sbattere, puttana!", poi grida e mi schiaffeggia "Dillo!". Non riesco a parlare visto la benda sulla bocca, ma in un attimo Gaia me l'abbassa e io sussurro, con voce flebile "Si .... siiii, siiii, mi piace .... siii, sono una puttana, sono la tua puttana, sono la vostra puttana, sono una puttana da strada.....".



Ho tutto il rossetto sbafato intorno alle labbra, sul mento, sulle guance ... il rimmel e' colato sotto le mie ciglia .... il fard si e' mescolato alle lacrime, ma non e' ancora finita. Gaia mi lecca le labbra, mi riempie la bocca con la sua saliva. Me le morde, me le tira, me le tortura.


"Eh brava la nostra Iris, dobbiamo brindare adesso!!!". Gaia si alza e prende un Jack Daniels dalla credenza, lo versa in un bicchierino e lo manda giù tutto d’un fiato! Ride. La sua risata è fragorosa. Poi ne versa ancora nel bicchierino, se lo mette in bocca e si risiede sopra di me. Si avvicina, mi mette le sue dita in bocca per farmela aprire e mentre io la spalanco mi versa il liquore che trattiene in bocca. Oddio!!!! Sapore fortissimo, nauseante. Mi cola sul mente, sul collo e Gaia me lo lecca.


Poi ne offre un po’ anche a Marco Aurelio, che ovviamente non rifiuta. Ma non lo versa nel bicchiere, no, se lo versa direttamente in bocca e glielo passa come ha fatto con me. Marco Aurelio è nudo sotto. Ha un coso enorme, non riesco neanche a guardarlo. Mentre Gaia ha portato la sua bocca proprio lì e glielo sta leccando a dovere. E lui gode, gode. Io sono stanca di stare in questa posizione, cerco di muovermi per lenire il dolore alle braccia. Gaia lo nota e prontamente mi slega i polsi.


“Iris, tesoro, aspetta che ti aiuto … ma non pensare che io ti lasci libera …. Oh no, non abbiamo ancora finito con te”. Quella risata malefica è sempre con lei. Finalmente mi slega, i polsi sono così doloranti, ma ecco che mi afferra di nuovo le braccia e mi rilega i polsi sopra la testa. Marco Aurelio l’aiuta. E io vedo quel coso enorme davanti ai miei occhi, penzolante, disgustoso, ma ne sono così attratta. D’improvviso me lo mette in bocca ed io comincio a succhiarlo. E lui spinge e lascia, spinge e lascia.



Intanto Gaia ha ripreso a bere. Non la vedo bene, noto con la coda dell’occhio i suoi movimenti. Poi d’un tratto sento un bruciore tra le gambe. Ahhhhhhh!!!! Gaia mi ha versato là in mezzo il suo whisky e adesso me lo sta leccando via. Sento che sto per avere un altro orgasmo!!!! E Marco Aurelio anche. Dal suo enorme coso, non riesco nemmeno a pronunciarlo, esce un liquido viscido che mi inonda la bocca e mi scende in gola.



Cosa stanno facendo questi due con il mio corpo!? Oddio!!! Sono stravolta dal piacere.


Marco Aurelio è venuto nella mia bocca, adesso mi bacia, con la sua lingua piena di whisky e di Gaia.


Lei aumenta il ritmo sempre di più, mi morde le grandi labbra, me le succhia, me le bagna, le fa sue. Si, sono sue. Io sono sua. Sono la sua puttana adesso e mi piace. E lei me le allarga ancora di più e scende sul mio culo. Oh si, la sua lingua è dappertutto. Poi torna su, mi guarda, mi bacia con la lingua e d’improvviso sento un liquido caldo scorrere tra le mie gambe.


“aahahahahahah, ragazzina, ora non sei più solo la mia puttana, ma sei anche il mio cesso personale!”. La sua pipì mi sta inondando la fica. Lei si struscia, si diverte. Poi si siede sulla mia faccia e me la mette in bocca. Le ultime gocce mi cadono sulle labbra.


“Avanti puttanella, leccami tutta, leccami per bene". Così comincio a leccargliela. Tutti questi sapori mescolati tra loro mi mandano in visibilio. Ho la bocca dolorante, straziata ormai. Ma la fica di Gaia è così buona. Adoro questo gioco. E mentre sono concentrata su di lei sento qualcosa penetrarmi con violenza. E' Marco Aurelio che si è impossessato di me, della mia fica. Urlo di dolore. Quel suo cazzo è così enorme, possente. Spinge con tutta la forza che ha. Sento che mi sta distruggendo. Gaia ride. E' soddisfatta della mia performance. I miei urletti la fanno impazzire. Mi tappa la bocca con le mani, mi bacia. Poi finalmente Marco Aurelio esce, sborrandomi come un cane sulla fica. Gaia si gira e lecca tutto! Poi i due si baciano, si prendono, si abbracciano, si spostano sul divano e ricominciano il gioco.


Io mi sento annientata. Ho svuotato il cervello, ho svuotato l'anima. La Iris di prima ora non esiste più. Mi siedo, mi tolgo le scarpe, riesco finalmente a slegarmi polsi e caviglie. Ho addosso sangue, sperma, saliva, whisky. Ho addosso l'odore, il sapore del sesso, della perversione.


Mi alzo. Li guardo. Potrei andarmene. Non se ne accorgerebbero. E invece resto lì, ad osservarli, poi lentamente mi avvicino. Loro mi prendono per mano, mi siedo in mezzo e ................................... tutto ricomincia!








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