lunedì 3 aprile 2017

IDENTITA' PERDUTA





Da qui si sente benissimo la ferraglia del treno che corre sui binari. Il rumore e' assordante.
Non credo di averlo veramente notato prima d'ora.
Sotto questo lurido sottopassaggio, a tarda sera, mentre succhio l'uccello del porco di turno, in ginocchio, con le mutandine appena abbassate......
Sento questo gonfio pezzo di carne sbattermi in gola, scivolarmi sulla lingua, pompare tra i miei denti.

E' qualcosa che conosco molto bene.
Che so fare molto bene.

Credo di averlo sempre fatto.
Ma stavolta  .... e' come se fossi anestetizzata.

Nessuna emozione, nessun piacere. Niente!

L'uomo mi tiene la testa, lo sento accarezzarmi il lato sinistro, come se fosse alla ricerca di qualcosa.

"Hey troia, che cazzo hai qui!?". Continuo a succhiare, ora mi sposto sulle palle.
Giudico che non sono affari suoi. E' un porco e basta.

Domanda ancora. Mi stacco, mi alzo, lo guardo dritto in faccia. Vorrei sputargli in un occhio, ma mi limito ad accontentarlo cosi': "un fottuto bastardo, uno di voi, mi ha quasi fatta morire! Questa cosa che ho qui si chiama cicatrice! Dopo avermi picchiata come una bambola di pezza sono finita in coma. Sono stata operata alla testa. Ecco cosa cazzo ho!".

Il porco rimane di merda. Non credo possa essere stato lui. E' un verme innoquo. Uno di quegli ometti senza palle che va a puttane solo perche' e' la massima aspirazione della sua vita.

"Dio! Mi dispiace cazzo!".
"ti dispiace cazzo? a te non dispiace proprio niente! Se ti dispiacesse non verresti qui a scoparti le troie! le troie come me!".

Sono fuori di me, ma mi fermo. Non vado oltre. Sento che in un'altra vita avrei pianto a questo punto della conversazione. Un'altra me, lo avrebbe fatto.
Ma adesso qualcosa me lo impedisce. Forse la rabbia cieca?

Il fatto e' che non so piu' chi sono.
E non e' una frase fatta, di circostanza.

Dopo l'incidente ho perso completamente la memoria. I dottori hanno parlato di amnesia retrograda.
Ho cancellato la mia vita precedente. Forse mi faceva troppo schifo!

Mi sono salvata per miracolo.

Ma ora...... dopo essere stata dimessa .... sono arrivata fin qui .....

"Hey scusami tanto, volevo essere gentile!". Non fa niente, penso.
Mi chiedo solo, ma come cazzo ho fatto ad arrivare fino a qui. E' stato un istinto. Ho iniziato a camminare, era come se qualcosa mi conducesse oltre la mia volonta'. Mi guardavo intorno, poi il porco ha iniziato ad abbordarmi, a toccarmi. Sentivo che la cosa mi era familiare e l'ho assecondato. Volevo solo capire chi fossi prima. Poi il resto e' venuto da se.

"Scusa, ma .... io non ti ho mai vista qui! Sei nuova?".
Lo guardo e precipito nel panico.
"Nuova? che vuoi dire? non mi hai visto mai?". Per un momento avevo creduto che almeno questo fosse un luogo conosciuto. Qualcosa che potesse restituirmi la memoria.

"Si cazzo, intendo dire ... non sei di qui, non batti qui!".
Non ci posso credere. Mi guardo. Indosso un abito rosso di paillettes, scollatura profonda, scarpe nere alte. L'abbigliamento parla per me.
E se invece avessi partecipato ad una festa, magari in maschera?
Ma no! Devo essere per forza una puttana. Lo sento dentro! Tutto mi riesce cosi' facile.

All'improvviso spunta un uomo. E' alto, grosso.

"Hey, finamente ti sei decisa! Bambolina vieni qui!". L'uomo si avvicina, mi abbraccia. Mi sento quasi stritolare. Le sue mani scivolano leggermente sul mio culo. Me lo palpa, mi alza il vestito. Sento il suo cazzo premere sul mio stomaco. Ha una bestia!

Le sue manacce mi toccano le cosce, mi sfila le mutandine gia' basse. Mi apre il culo, scorre in avanti e comincia ad accarezzarmi le piccole labbra.

"Dio come sei fradicia tesoro!". Il suo tocco mi provoca brividi in tutto il corpo. Mi elettrizza.
Mi infila il medio e spinge. Mentre con le altre dita esplora tutta la parte esterna.
Con la lingua inizia a leccarmi il collo, poi le orecchie.

"Dolce puttana! Mi hai fatto attendere troppo!". Non parlo. Non credo di averlo mai visto, ma il suo odore devo averlo gia' sentito. Qualcosa mi dice che ci conosciamo. Intanto il verme e' ancora qui, ci guarda. Mi piace che ci guardi. Mi eccita.

L'uomo ora scende con la bocca sulle mie tette. Escono in fretta dal vestito. La scollatura e' troppo ampia per trattenerle. Me le succhia, me le morde. Fa male! Soffoco il desiderio di grida, ma inizio a gemere, mentre infila un secondo dito.

"Mhhhh, che puttana! Voglio vederti completamente nuda adesso!".
Il cuore sobbalza, ma non per la vergogna. No! E' solo eccitazione. Un'eccitazione che conosco bene.
Dovrei avere paura, dovrei temere di essere aggredita nuovamente eppure mi sento forte, invincibile. Voglio sapere, voglio capire. Chi ero? chi sono?

L'uomo tira giu' la zip del mio abito, che cade velocemente a terra. Le mutandine ancora tra le caviglie. Le sposto.

"Wow! Bocconcino!". Mi guarda con la bava alla bocca. Mi prende, quasi di forza, e mi appoggia con il viso contro il muro. Lo sento accarezzarmi la schiena, poi scendere, sul mio culo, allargarlo, sputarci sopra. Le dita entrano ed escono. Fa male.
Soffoco le grida. Non so perche'. Credo a loro piaccia sentirmi gridare, ma mi trattengo.

Mi sculaccia. Fa male!
"Puttana, adoro il tuo culo!". I suoi colpi sono forti, decisi. Non ne posso piu'. Un urlo mi scappa dalle labbra, mentre me le mordo sbarrando gli occhi.

Lo sento abbassarsi la zip dei pantaloni e puntare la cappella sul mio spacco. Ancora sputi. Violenti.
La saliva mi scivola addosso. Le sue dita tentano di dilatarmi il buchino. Mi chiedo se fara' male. Forse ora scopriro' se ne ho presi gia' oppure no.

"Puttana, mhhh!". Ho le mani al muro. I capezzoli che sfregano contro la calce sgretolata dall'umidita'. Il verme continua a guardare.

Ora sento il cazzo entrare. Spinge, mentre cerco di essere generosa, di accoglierlo, come le puttane fanno. Il dolore e' lancinante, ma lo cerco, lo voglio. Intanto il porco mi morde una spalla. Mi tiene per i fianchi e mi massacra.

Un altro uomo spunta d'improvviso. Si avvicina. Chi cazzo e'?
Mi tocca un braccio, poi le tette. Me le strizza.

"finalmente sei qui! Ci hai messo un po', ma non importa!". Ma perche', mi chiedo, anche questo sembra conoscermi? Chi sono questi due uomini?
Si assomigliano, forse sono fratelli.

Poi il secondo mi gira verso di lui, continua a strizzarmi le tette. Mi bacia sul collo, quasi mi morde. Urlo. Il porco con l'uccello nel mio culo mi sta facendo male, ma adoro sentire questa bestia che mi sbrana le viscere. Entra ed esce come lama nel burro.
Ora accellera, sta per venire.

In pochi secondi mi ritrovo piena della sua sborra bollente! Mi sento riempire. Mi sento sporcare. Me la lascio spalmare tra le gambe, sulla fica calda e aperta. Sono eccitata!

Ora tocca al secondo. "Puttana, succhiami l'uccello!". Mi inginocchio. Zitta. Comincio proprio a prenderci gusto. Quello mi tocca la testa, ma della cicatrice non dice nulla. Sara' stato lui? saranno stati loro? Il porco me lo ficca in gola senza troppi complimenti. E' tozzo, mi sta spaccando le mascelle. Fatico a respirare, ma voglio fargli un lavoretto con i fiocchi. Non vorrei si dicesse di me che sono una puttana da quattro soldi. Voglio essere la migliore. Chissa' come sono le altre.
Mi sento competitiva.
Credo di esserlo sempre stata.
O sara' la mia nuova me?

Non so nemmeno come mi chiamo.
Finora nessuno ha pronunciato il mio nome.

Il verme' e' ancora qui, lo vedo con la coda dell'occhio. Forse aspetta di nuovo il suo turno.

Intanto questo mi sfonda la gola. Mi tengo alle sue palle. Grosse e pelose. Poi mi afferra per i capelli.
"Alzati troia, vieni con me".
Lo seguo in silenzio. Poco piu' avanti c'e' una panca di legno. Si siede con il cazzo a bandiera. Mi prende per i fianchi e mi impala. Lo guardo negli occhi. Ma chi sei? Chi siete? vorrei domandarglielo. Invece sto zitta. Forse meglio non sapere.

Quello mi solleva e mi lascia come fossi una piuma. Godo!!!!! Godo!!!! La mia fica aperta e' un lago. Penso che potrei prendere due cazzi contemporaneamente.
Poi arriva l'altro, mi prende ancora da dietro.
Ho quasi paura, ma e' un attimo. Sento solo il desiderio e l'eccitazione. La depravazione.  

Credo d'averlo sempre fatto. Si. Ora lo so. Questa e' la mia vita. E' questa!

I due sono in preda al godimento puro. Si dimenano, quasi strillano. Il terzo ora si avvicina di nuovo, con il cazzo tra le mani. Me lo sbatte in faccia. E' sporco di sborra, mi piace. Apro la bocca e quello non perde tempo. Me lo infila di colpo. Serro le labbra e comincio a succhiare.
Il dolore che sento e' lacerante, spacca, ma l'essere cosi' troia mi getta nel piacere piu' assoluto.

I porci sono talmente esaltati che attirano l'attenzione di altri uomini. Li vedo avvicinarsi. Sono tre e hanno anche delle donne. Puttane sicuramente. Si capisce dai loro vestiti e dal trucco pesante.

"Guardate chi c'e'! Finalmente si e' decisa a scendere ai piani bassi. Lei, la principessina! Ahahahah".
Ma di cosa parlano queste troie da strada?! Hanno una faccia da schiaffi.

All'improvviso il verme si stacca e mi sborra in faccia. Le troie si avvicinano e mi puliscono con le loro mani, ficcandomi le dita in bocca. "Lecca troia, lecca! Senti la sborra com'e' buona! Tutta la devi ingoiare!". D'istinto serro i denti e la mordo! La troia urla "Ahhhhhhhhhhh, bastarda!".

Poi mi sputa in faccia. Vorrei prenderla per i capelli e sbatterla al muro, picchiarla. Ma chi sono queste? che vogliono?

"Troia, sei solo una troia decaduta ormai!". Decaduta? e che vuol dire decaduta?
Intanto i due porci dentro di me mi stanno facendo venire. La puttana mi ha distolto dal godimento, ma adesso si sta moltiplicando.
Ho nuovi spettatori e la cosa mi eccita all'infinito.

Gemo sempre piu' forte. Sono quasi stordita dal piacere. Le tette ballano ed io ansimo. Un altro uomo, uno dei nuovi, appena arrivato, me le strizza con forza.

"Ohhhhh, siiiiiii!!! Siiiiiiiiiiiiiii! Ohhhhhhhhhh".
"Puttana, finalmente sei nostra!!!!!".

Le troie disapprovano, non mi vogliono con loro. Sputano per terra. Bestemmiano. Si accendono una sigaretta. Qualcuno le rimprovera. Devono stare al loro posto.

L'orgasmo esplode feroce e i porci mi sborrano addosso. Mi lascio scivolare sul corpo del porco sotto di me, che mi palpa il culo, mentre mi bacia con la lingua.

Vorrei sapere chi di loro mi ha ridotta cosi'. Chi! Cazzo!

Mi alzo, mi rivesto. Ho la sborra che mi cola tra le gambe. Dove andro' adesso?

"Puttana dove vai?!". L'uomo grosso si avvicina, mi afferra per un braccio. Non gli rispondo. Non ho risposta. Vorrei mandarlo al diavolo, ma prendo tempo.

"Il tuo boss e' morto adesso! Gli altri pesci sono finiti nella rete! Dove andrai? che farai? ti conviene stare con me, ti proteggo io!".

Ora tutto e' piu' chiaro, ma non mi fido. La cicatrice in testa e' solo una delle ferite che mi devastano.
Potrei anche accettare. Dovrei almeno sentire le condizioni. Ma sono dei fottuti pezzi di merda ed io con quelle troie non ho niente a che spartire.

Forse e' tempo di andare e di lasciare tutto qui sotto. Che senso ha recuperare questi ricordi, questa vita? Per lo meno, potrei vendermi per gente con i soldi, non per questi gradassi squattrinati pieni di coca fino al collo.

"Non lo so, ti faccio sapere!". La mia voce e' ferma, lo sguardo tagliente.
Mi lascia andare.
Forse sa che mi ritrovera'.

Forse!

Non lo so neanch'io.

Ho perso la memoria. Ho perso tutto!




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