venerdì 5 gennaio 2018

LA CENA DI LAVORO




La cena è alquanto noiosa. Non è mia abitudine avere alte aspettative, ma stavolta credevo che avrei trovato un'atmosfera del tutto differente. Il direttore dell'azienda per cui lavoro ha organizzato l'evento per festeggiare i trent'anni di attivita' ed ha invitato tutti i dipendenti nella sua lussuosa villa. 

Non conosco quasi nessuno. Ho iniziato a lavorare solo un paio di settimane fa. Forse dovrei essere meno timida e sforzarmi di fare nuove amicizie. C'e' un tipo niente male che ogni tanto mi sorride, alto, dai modi eleganti, Serge lo chiamano. E' la prima volta che lo vedo. Potrei ma ...... uff ....  

Abbandono lentamente la tavola e mi dirigo, a passo quasi seccato, verso la stanza da letto, dove ho lasciato il cappotto.

La fioca luce di una lampadina rischiara appena. Il soprabito è sul letto, come tanti altri. Mi chino fino a raggiungere le tasche, dove ho messo il cellulare. Controllo email e messaggi vari, quando vedo aprirsi la porta. E' Serge! Mi sorride...
"Stufa della cena? Serata noiosa?".
"Oh no.... beh, forse un po' ....".

L'uomo si avvicina, il suo cappotto e' accanto al mio. Prende anche lui il cellulare.

"Nessuna chiamata. Nessun messaggio. Tu invece? sei stata più fortunata?". Mi sorride. Ricambio.

"Un paio di email, niente di importante. ..". 

Mi chino di nuovo verso il cappotto per mettere via il cellulare. Meglio tornare di là. .... ma Serge si sposta dietro di me. Lo sento appoggiare i suoi enormi palmi sul mio culo, stretto nella mini.
Istintivamente tento di rialzarmi, ma lui mi blocca con il suo corpo, schiacciandomi sotto il suo peso.
"Hey! Ma che fai!? Lasciamiiiiiii, Lasciamiiiiiii! !!!!".

Scalcio come una bambina. Lui non ci pensa proprio a lasciarmi, anzi, le sue mani si infilano sotto la gonna. Mi strappa le calze con tutta la forza che ha. Mi sfila il perizoma, mentre con la mano sinistra mi blocca i polsi.


"Fermatiiii, porco! !!!!". Altro che modi eleganti!
"Perché urli tanto, puttana!!?".
La sua grossa mano mi pizzica il culo, me lo schiaffeggia, prima piano, poi più deciso.
"Ahhhhh, lasciami! Lasciamiiiiiii,  stronzo coglioneeeee! ".

Serge mi prende per i capelli sollevandomi la testa. Ho il culo nudo e il suo corpo che sprofonda sul mio. Il cuore a mille.
"Puttana! Ma come ti permetti di rivolgerti a me in questo modo!!!!????".
E in un attimo infila il suo dito medio nella mia fica bollente. Lo spinge violento fin dove riesce. Mi sento trafitta!
Resto senza fiato. Lo sguardo allucinato.
Il porco continua a spingere, mentre mi penetra con altre dita.
"Sei un fottuto bastardooooooo!!!!!". Continuo a ribellarmi ma non c'è modo, mi tiene prigioniera. Lo sento sfondarmi, con quella mano pesante, mentre con il ginocchio si assicura che le mie gambe restino aperte. 
La lotta è ovviamente impari  e ..... ooooooh mio Diooooo! Uno strano e sottile godimento sembra prendermi alla sprovvista. Non riesco a crederci. Divisa tra il diappunto, la sensazione di squallore e il godimento, non posso quasi fare a meno di desiderare che la sua sporca mano continui a torturarmi. Sono eccitatissima! Più mi obbliga e più mi bagno. 

"Allora puttana. .. sei un lago qui sotto! Che mi dici di questo? !". 

Ho il suo alito caldo nell'orecchio, i suoi denti cominciano a mordermi sul collo. Brividi lungo la schiena. La sua lingua viscida si spalma sulle mie labbra, poi sul mento, collo, spalle. Mi succhia!

"Puttana, lo so che ti piace! Lo so! Le troie come te non vedono l'ora di essere sfondate da tanti cazzi!".

Ho il respiro affannato adesso. Non posso più nascondere l'eccitazione. Comincio lentamente ad ansimare, anche se vorrei soffocare ogni gemito. Non voglio dargliela vinta.
La sua mano destra si infila sotto la camicietta, mi accarezza il ventre, poi sale, mi afferra la tetta destra, la strizza violento. Fa male.
Mi prende il capezzolo, duro e gonfio. Lo strizza fortissimo. Urlo!
"Bastardo!!!!".

                                                                        




Non riesco a dire altro. Sono completamente rapita dal piacere. Intanto lo sento strusciarsi su di me. Il suo cazzo da toro mi schiaccia. Mi bracca!
All'improvviso mi accorgo della presenza di tre uomini. Sono fermi in piedi davanti alla porta. Li vedo dallo specchio di lato che riflette le loro immagini.
Sobbalzo.
"Serge, non ti abbiamo più visto. Ci stavamo proprio chiedendo dove fossi finito....".

Ho le gambe spalancate. I tre uomini si avvicinano. Tento di liberarmi ancora una volta, ma più scalcio, più il porco aumenta la presa.
Mi vergogno da morire. Non posso lasciare che i tre mi vedano in questo stato. 


Serge riprende a tastarmi il culo. Mi sculaccia. Dissento ancora.
"Zitta puttana! Piuttosto .... dovresti essere felice di avere compagnia! Ahhhaahhhh".

I tre sono dietro di me. Serge mi infila di nuovo un dito nella fica, la apre aiutandosi con le altre dita. La mostra ai suoi compari. Io vorrei solo sprofondare!
Protesto ma inutilmente. I volti dei tre sono sempre più vicini, mi scrutano il buco aperto e bagnato. Serge estrae le dita e lascia che un altro infili le sue. Sono fredde, lunghe e sottili. Mi penetrano lentamente, come se volessero umiliarmi della loro presenza, piuttosto che usarmi.
Strofino il letto con il ventre, il godimento che provo è indescrivibile. Poi l'uomo si ferma. Estrae la mano.
"Cazzo quanto è bagnata! È un lago questa puttanella! E il culo Serge? Com'è il culo?".
"Il culo non l'ho ancora aperto! Vuoi farlo tu, Victor? ".
Hh! Un brivido mi buca lo stomaco. Victor è un uomo alto e snello, sulla sessantina, con il naso aquilino e lo sguardo penetrante. Inquietante direi. Parla poco ma ha l'aria di un perverso maniaco.

Serge allarga le mie natiche e così il buchino. Stringo la coperta. Ho il terrore di ciò che potrebbero farmi.

Victor si posiziona con la bocca perpendicolare al mio buco, lo apre ulteriormente e ci sputa dentro.
Mi sento infuocare. La fica pulsa. Quella fredda saliva scivola dentro di me, colando in parte sul clitoride. Ahhhhh.
Victor continua, sbavando su di me come un maiale, mentre Serge mi infila di nuovo le dita in fica. Gemo come una ragazzina al suo primo orgasmo. 
"Puttanella, non stringere troppo! Ora lo dobbiamo allargare questo buco!".
Victor insiste con il dito. Lo spinge ruotandolo. Serge dall'altra ne ha infilate quattro. Gli altri due uomini si godono la scena commentando.
"Serge, fammi sentire quanto è fradicia!".
L'uomo si alza e cede il posto a Tonio, un cinquantenne brizzolato dalla corporatura robusta. Ha un bell'aspetto.
Tonio infila quelle dita tozze e calde. Poi mi strizza il clitoride, lo strofina. Mi sta facendo impazzire.
"Questa puttanella va un po' torturata stasera ..... mhhhh".
Victor annuisce, mentre scava nel mio culo con maggiore forza. Mi sento un giocattolo nelle loro mani.


"Ehi, Sandro, passami quella candela sul tavolino". Sandro è il quarto uomo, basso e grassottello. 50 anche lui, ma portati malissimo.
La candela in questione ha proprio le dimensioni di un cazzo. Victor l'afferra, poi ... appoggia la punta sulla mia fica umida e lentamente inizia a strofinarla, facendomi godere, facendomi sentire davvero puttana.

D'improvviso Serge si posiziona di fronte a me prendendomi per le guance e baciandomi. La sua lingua mi finisce in gola.
"Puttana, mhhhh.... lo vuoi il mio cazzo in bocca adesso?? Mhhh?????".
Annuisco. Serge si slaccia i pantaloni e me lo infila senza troppi complimenti. Mi costringe a succhiarlo come una vera troia. La sua cappella umida e salata mi sbatte sul palato.

D'un tratto sento la candela entrare dentro di me, grossa, liscia, dura. Mentre il dito di Sandro si insinua nel mio culo e sprofonda. Ogni mio buco e' stato violato. Sono completamente aperta e riempita. Il senso di vergogna è ancora forte, ma l'eccitazione scalpita come un cavallo selvaggio. 
Mi sento usata, umiliata, schernita. ... eppure le loro sporche facce lussuriose, i loro grugniti, i commenti da porci in calore mi fanno impazzire. Mi penetrano senza ritegno, sborrandosi nei pantaloni, mentre io sono qui a gemere, a godere perversamente.

Serge arriva, svuotandosi le palle dentro di me. 
"Bevi tutto, mi raccomando. ... puttanella". Invece sbavo sulla coperta e su qualche cappotto. Poi si alza e ordina ai suoi compari di fermarsi.
"Basta ragazzi, ora cambiamo gioco".

Tutti tacciono, poi Victor ..."che gioco vuoi fare Serge? ". 

"Voglio divertirmi un po' questa sera. La cena con il capo è davvero noiosa....".
Non li vedo, sono tutti dietro di me...e la cosa non mi tranquillizza affatto.

Improvvisamente sento una mano infilarmi qualcosa nella fica e un'altra nel culo, devono essere le candele. Tento ancora una volta di ribellarmi, ma sono costretta a subire le loro decisioni e a rivestirmi senza fiatare. Lascio le calze strappate sul pavimento e mi sistemo davanti allo specchio, sotto i loro sguardi severi.


                                                             
           


La camicetta appare sgualcita, mi sento talmente a disagio che non riesco nemmeno a camminare decentemente. Un passo, due passi .... è come avere due dita nel culo che ti scavano e un cazzo nella fica. Mi sento così maledettamente troia. No, non ho il coraggio di andare di là, mi vergogno troppo. 

Rallento il passo, quasi mi fermo, ma Serge mi tira per un braccio e mi obbliga a seguirlo. 

Entriamo nella sala, gli invitati sono intenti a conversare, il dessert è appena stato servito.

"Allora signorina, tutto bene? Mi era sembrato che qualcosa non andasse prima.... ". Il capo mi scruta incuriosito. 

"Grazie, molto gentile da parte sua, avevo solo bisogno di rinfrescarmi. ..mmhh".

Serge è seduto accanto a me ora, mentre Victor è di fronte. Sono completamente a disagio. Cerco di stemperare l'ansia mangiando un pezzetto di dolce.

Il cuore continua a battere impazzito, mentre la roba che ho infilata tra fica e culo spinge, si muove ad ogni mio respiro. Accavallo le gambe in cerca di una posizione migliore, ma così facendo sento gli oggetti penetrarmi ancora di più. Scavallo. Riaccavallo cambiando gamba. Lo sfregamento che mi provoco smuove gli oggetti dentro di me ..... hhhhh..... mmmhhhhhh..... piccole scosse di piacere che tento di non far trapelare dalle espressioni del volto.

Serge mi osserva, sento il suo sguardo ingombrante su di me, poi ..... la sua mano che mi scivola tra le cosce, lenta. Sussulto, il dolce quasi mi va di traverso.


                                                 
                                   



"Signorina, oddio! Si sente bene?!". Lo sguardo preoccupato del capo mi fa irrigidire ancora di più. Stringo le gambe e la mano di Serge rimane intrappolata. La sento guizzare, mentre con le dita cerca di afferrare la candela. La estrae e la inserisce di nuovo. Comincio ad avvampare. Bevo un sorso di spumante, tossisco. Lui continua. Sempre più forte. La candela scivola. Sono bagnatissima. Mi sto eccitando. Ho paura di non poterlo più nascondere. 

Cerco di alzarmi ma Serge mi blocca, mentre continua a masturbarmi. Victor nel frattempo ha iniziato a stuzzicarmi con il piede. Sono nell'imbarazzo più totale..... 
Afferro il tovagliolo per coprirmi il volto, fingendo di volermi pulire la bocca. Devo assolutamente nascondere ogni possibile smorfia. 
Ma Serge me lo strappa quasi di mano e mi obbliga a fissarlo negli occhi. Oh mio Dio! Qui, davanti a tutti...... ho il respiro corto, non ce la faccio più. Sono eccitatissima. Ormai le mie gambe sono aperte come conchiglie sulla sabbia. Sto per venire. Mi trattengo a stento. Vicino al capo poi. Che puttana, penserà! 

Ahhhhh.  L'orgasmo arriva all'improvviso, e' potente e stringe come un cappio al collo. Mi fa scuotere gambe e ventre. Hhhhmmmm. Respiro a fatica. Mi lacrimano gli occhi. Dio che vergogna! 

Serge si ferma, estrae la candela e l'appoggia sul tavolo. Fradicia. Il  cuore non cessa di battere. Vorrei sprofondare dalla vergogna. Hhhh! Che umiliazione! Lo guardo minacciosa, ma la cosa ..... mi fa in realtà uno strano effetto.
Mi eccita! La mia perversione esposta, messa in piazza. 

Il capo mi mette una mano sulla spalla, mi giro spaventata verso di lui. "Signorina, lei non mi convince affatto. È tutta rossa in viso! I quattro ceffi ridacchiano alle mie spalle.
"No, è tutto a posto. Davvero!".

L'uomo si alza e fa un brindisi. Discorso breve e conciso, per poi invitarci a seguirlo nella grande sala che da sul giardino. Ci alziamo rumorosi. Serge mi tiene per un fianco mentre Victor mi appoggia una mano sul culo. Tento di scacciarla ma Serge mi blocca di nuovo. "Allora non hai capito, puttana, che non puoi prendere iniziative!?".

Raggiungiamo la sala insieme agli altri ospiti. Le luci sono talmente basse che sembra quasi buio.Tende di velluto scuro piombano sul pavimento ricoperto di tappeti pregiati. Serge e Victor mi offrono un calice di spumante. Uno mi tocca il culo, l'altro mi accarezza i fianchi, salendo verso le tette. Ne palpa una, strizzandomi il capezzolo. Lo schiaccia con forza. Ahhhhh. Questi due squali mi si sono incollati. Di nuovo quelle mani pesanti a rovistare sulle mie tette. Ho i capezzoli gonfi ormai, doloranti ma più mi toccano, più mi bagno. È una piccola tortura che sto imparando ad apprezzare. 

D'improvviso il capo, ancora. Victor si porta alla mia destra mentre Serge rimane alla mia sinistra, leggermente dietro. La sua mano sprofonda nel mio perizoma. Sento le sue dita afferrare la candela che ho ancora nel culo. Inizia a muoverla, mentre il capo mi parla. Cerco di star ferma, di non lasciar trasparire nulla, ma Serge continua. Il mio culo nudo e aperto tra le sue mani. Gioca con la candela su e giù. Mi masturba il culo lo stronzo e il godimento nasce sulle mie labbra. Il capo mi guarda sorpreso.... senza capire. Non riesco a stare ferma, ondeggio il bacino, respiro con difficoltà, sono come in affanno.

"Signorina, ma lei stasera è strana, è sicura di sentirsi bene? Mi scusi se sono ripetitivo ma insisto!".

Victor prende la palla al balzo e risponde per me "la signorina sta benissimo, anzi, se vuole le diamo anche una prova!".
Sbarro gli occhi. Che prova intende il bastardo? !

"Una prova Victor?". D'improvviso Victor sbottona l'inizio della mia camicetta scoprendo il reggiseno. Tento nuovamente di fermarlo, ma Serge mi blocca, come sempre. Apre un altro bottone, poi .... sposta il reggiseno e mostra il mio capezzolo sinistro al capo.

"Vede come è duro? Guardi, è piuttosto grosso ora". Le dita gelide di Victor me lo fanno drizzare ancora di più mentre l'alito caldo del vecchio mi solletica ogni più turpe e sconcia fantasia. Ho la fica di nuovo bagnata. Ora ho davvero voglia di cazzo!

"Mmmhhhhhh, hai ragione Victor". Il capo cambia improvvisamente sguardo. Allunga le sue manacce per tastarmi proprio come il porco lo ha appena invitato a fare. Sbottona il resto della camicetta mentre tento ancora una protesta. Quello non ci pensa nemmeno a fermarsi e raggiunge la gonna. Scivola ancora più in basso e finalmente infila quella pelosa mano nelle mie mutandine. Mi sento troia per l'ennesima volta, soprattutto perché mi piace. Mi piace essere il loro giocattolo. Mi eccita non avere nessuna possibilità di iniziativa. 

Braccata da tre uomini ho l'impressione che stasera il mio corpo verra' servito al capo su un vassoio d'argento. 




1 commento:

Anonimo ha detto...

Sempre ad alto livello la tua sensualità depravata.
Bravissima!!!