Mi richiudo la porta alle spalle sbattendola con violenza, fottutissima porta che non si chiude bene. Cesso del cavolo!
E' un letamaio! Sporco, lurido, con calcinacci ovunque. Ahhhhh. Che schifo!
Mi tiro giu' i jeans, scendono anche le mutandine. Il primo schizzo di pipi' parte veloce quando d'improvviso vedo la porta spalancarsi. Hhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!
Un uomo dal volto coperto mi appare davanti. La paura mi assale. D'istinto tento di divincolarmi, ma lui mi afferra per le braccia e mi sbatte al muro.
"Puttana! Puttana!". Mi urla e mi respira addosso. Tachicardia.
Con la mano sinistra mi stringe i polsi serrati sulla schiena, con la destra mi schiaccia la guancia sulla gelida parete di cemento bianco. Tengo gli occhi chiusi, il cuore batte a mille. Terrore.
"Ti ho presa finalmente!". La sua voce e' bassa e profonda. Lo sento tastarmi il culo, insistere nello spacco, cercare il mio buco.
"Allarga queste cosce, puttana! Allarga ho detto!". Grida ancora. Eseguo. Sento la sua mano schiaffeggiarmi con colpi decisi, forti. Prima il culo, poi la fica.
"Sei una sporca troia, questo ti meriti!". Comincio ad ansimare. Il bastardo tira le mie gambe verso di se, facendomi sporgere il culo proprio davanti al suo cazzo. Ci sputa sopra. La sua fredda saliva mi cola copiosa in mezzo alle natiche. Me le apre, le allarga con veemenza, spinge sul buco. Il suo dito entra prepotente. Urlo, ma la voce e' rotta dalla paura.
"Troia, stai zitta!". Intanto affonda, dentro di me, impetuoso, volgare. Strizzo gli occhi, il dolore e' lancinante, ma non posso fare a meno di provare uno strano sottile piacere. Una scossa silente che serpeggia viscida sotto pelle.
Poi, toglie il dito. Attimi di respiro, secondi che sembrano infiniti e d'improvviso qualcosa, qualcosa di piu' grosso e freddo comincia ad insinuarsi nel mio culo. Urlo. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Il maledetto mi sta sodomizzando con il manico dello scopa e mentre spinge ci sputa sopra. Sento la saliva colarmi sul buco, scivolare sulla fica, finire tra le cosce, scendere sulle gambe, infine nelle mutande.
Tento ancora di divincolarmi. Questo e' troppo. Oppongo resistenza, ma lui non ne vuole sapere.
"Puttana! Sei una sporca puttana affamata di cazzo, lo so!".
Estrae lo scopettone e mi afferra di nuovo bruscamente per le braccia.
Lo sento avvolgermi un nastro intorno ai polsi. Stringe forte. Strattona
Il terrore mi immobilizza, ma suoni acuti escono dalle mie labbra. Gemiti, grida, respiri strozzati.
"Zitta troia, zitta!". Mi bisbiglia, mentre con una mano mi tappa la bocca.
Con l'altra continua a tastarmi. Ora infila le dita nella mia fica spalancata e umida. Mi penetra senza tanti complimenti, mi strofina il clito gonfio e pulsante.
Mi contorco. Il bacino tenta di ribellarsi ondeggiando e sbattendo contro la parete. Sculacciate! Ahhhhhhhhhhh!!! Ancora, piu' forti. Ahhhhhhhh!!!
Non posso muovermi, i jeans e le mutandine, scesi fino alle caviglie, mi impediscono ogni movimento.
Sento le sue mani toccarmi le cosce, poi le tette, sporgenti. Capezzoli duri e grossi urtano contro il muro, mentre le sue dita nervose mi palpano, mi strizzano. E' volgare e maiale.
"Puttana! Cagna! Lo so che ti piace, lo so che ti stai eccitando!".
Il mio respiro aumenta, non posso mostrare il mio perverso piacere nell'essere violentata in questo lurido cesso, ma si, ho la fica oscenamente vogliosa e la sua prepotenza soddisfa il mio segreto immaginario di puttana da vicolo. Le sue mani scavano dentro di me, violente. Ormai non posso piu' resistergli e mi lascio completamente andare in un orgasmo potente. Un calore si espande in tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi. Quasi cado, sconvolta dall'ondata di piacere. Gemo come una puttanella alle prime armi. E lui gode di questo. Lo sento eccitarsi, sento il suo respiro cambiare ritmo e intensita'.
Poi, mi afferra per i capelli, mi gira e mi guarda dritto negli occhi. Il suo sguardo e' cupo e severo. Di nuovo mi schiaffeggia la fica, poi le tette. Cerco di soffocare grida di piacere da troia eccitata, mentre con una mano continua a tapparmi la bocca.
"sei una cagna, una schifosa, lurida, cagna! Cosi' devi essere trattata!".
Le sue parole mi scuotono dentro. Ha tutto il mio corpo a disposizione, vuole anche la mia mente.
"A terra, adesso! A terra!". Mi obbliga ad inginocchiarmi. In questo sporco cesso freddo, con la porta semi aperta, il bastardo mi mette a carponi, ginocchia e mani sul pavimento. Le mutandine bianche toccano per terra.
Si sbottona i pantaloni, scendono i boxer e finalmente il suo cazzo enorme e lucido schizza fuori davanti ai miei occhi. Me lo sbatte sul viso, sulle labbra, sulle guance, rigate dalle lacrime. Mi tiene per i capelli e mi avvicina alle sue gambe.
"Puttana! Apri quella maledetta bocca da troia!". Non me lo faccio ripetere due volte, la spalanco e comincio a succhiarlo come una cagna depravata e ubbidiente. Mi prende la testa e mi detta il ritmo. Lo sento in gola, gocce di sperma cominciano a solleticarmi la lingua. Il maledetto spinge arrogante.
Piu' mi spinge, piu' mi sento cagna. E piu' mi piace, mi eccito, mi bagno. Sento i miei umori colarmi addosso. Divarico le gambe, mi sottometto come una umile serva lasciva. Ed eccolo venire, fiotti dfi calda sborra mi riempiono la bocca.
Ingoio tossendo. Viene quasi da vomitare, ma accetto ogni suo ordine e mi piace. Godo di lui, di me, di noi.
Estrae il cazzo e continua a sborrarmi sul viso, sui capelli. Sono sua ormai.
Poi il porco lascia la presa, si riveste e prendendomi di nuovo per i capelli mi obbliga a rialzarmi.
"Che troia infinita sei! Hai goduto. Lo so!". Lo guardo senza dire una parola, la sborra mi cola dalla bocca, cerco di ripulirmi con le mani.
Poi esce. E cosi' come e' venuto se ne va ... sparendo nel nulla.
Ho le gambe ancora tremanti, mi appoggio al muro per non cadere. Lentamente mi rivesto, mi sciacquo il viso e mi ricompongo.
Questo incontro non lo scordero' piu'.
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