martedì 11 aprile 2017

VIOLENTATA IN UNA BETTOLA





La bettola si riempie presto di fumo e di odori acri. Alcol, sigari, vino. Le loro voci si odono squillanti, nell'altra sala, di la', dove schiamazzano incontrollati. Ho quasi finito il turno, sono stanca e vorrei andare a casa a farmi una bella doccia, ma prima devo andare in bagno.

Purtroppo sono costretta a passare davanti a quegli ubriaconi puzzolenti. Spero solo che non facciano apprezzamenti sul mio abbigliamento come al loro solito quando bevono un goccio di troppo. Li odio!

Il bancone e' pulito, mi sciolgo il grembiule e, a passo svelto, supero quella linea immaginaria che divide la sala grande dal resto del locale. Gli ubriaconi mi vedono e mi lanciano dei fischi, li ignoro. Continuo decisa verso il bagno, ma uno di loro mi da una pacca sul sedere. Mi fermo all'istante. Lo fulmino con lo sguardo. Non ho voglia di perdere tempo dietro a loro, ma questo non posso permetterlo. Non sono mica la loro puttanella!

L'uomo mi guarda e ride, poi allunga di nuovo la mano, quasi sfidandomi. Io lo aggredisco con una spinta, ma lui mi afferra per il braccio e mi fa perdere l'equilibrio. Gli cado in braccio. La mia gonna si solleva e l'uomo infila le sue mani schifose tra le mie cosce. Tento di alzarmi, di togliermi le sue mani di dosso, ma lui mi stringe e comincia a spogliarmi.

Gli altri schifosi intanto sembrano fare il tifo per lui, lo incitano, lo aiutano!

Qualcuno mi tiene ferma per le gambe, mi toglie le scarpe, qualcun'altro mi immobilizza le braccia. Mi strappano il grembiule, il vestito. L'uomo che mi tiene in braccio mi penetra con le dita, feroce, come un animale. In un attimo sono completamente nuda, con le loro manacce addosso.

Il proprietario del locale sente le urla e viene a vedere. Forse ho la speranza di essere salvata.

Quando arriva mi guarda con indifferenza "Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo, sei una puttanella anche tu, come le altre!". Intanto gli ubriaconi mi alitano addosso. Sento il puzzo degli alcolici e di questo maledetto fumo che annebbia la sala.

Uno di loro mi ha ficcato la lingua in gola e mi sta riempendo la bocca di saliva. Che schifo! E' disgustoso. Mi sta leccando il viso, mentre un altro mi sta leccando le figa, spalancata e tremante. Ho caldo da morire, sto sudando. I miei seni sono schiacciati dal peso di un vecchio schifoso. Me li sta palpando con forza, mi sta mordendo i capezzoli. Ahhhhhh!!!! Che male! Scalcio, ma cosi' facendo apro ancora di piu' la mia figa che nel frattempo e' diventata un lago. Sto godendo. Sono un fremito. Poi all'improvviso mi sento prendere di peso e trascinare sul pavimento sporco. Ci sono cicche di sigaretta a terra, spente con i piedi dai bifolchi. Mi fanno mettere in ginocchio, come un cane e mi fottono da dietro, mentre davanti mi fanno bere il loro sperma. Mi tengono per i capelli come una bestia "Puttana, bevi, bevi!". Lo sperma mi cola dalle labbra, sul mento. Mi scopano la bocca con arroganza, la figa, il culo, come se fossi di loro proprieta', la loro puttana gratuita, quella che possono scopare ogni volta che hanno voglia.

Oddio! Sono dei porci schifosi, ma godo come una troia da strada. Cerco di dimenarmi, di ribellarmi ma mi piace troppo la violenza bruta che mi impongono.


                                                   
                                         

Poi mi girano, mi fanno mettere a pancia in su e mi cavalcano, mi schiafeggiano. Queste cicche spente sono ora sul mio corpo, sporco, impolverato. Le loro mani entrano ed escono dal mio corpo, mi mordono il clitoride, me lo succhiano, mi fanno urlare come una prostituta alle prime armi. E piu' mi violentano piu' godo. Qualcuno mi gira di nuovo, mi solleva, non so nemmeno chi ho davanti e chi dietro. Mi sento toccare ovunque. Mi infilano le dita nel sedere, in bocca, nella fica. Ho tutti i buchi aperti, spalancati ... quando all'improvviso sento una cosa dura penetrarmi la fica. E' una bottiglia di vino rosso, me la spingono a forza e mi insultano. "Puttana, puttana! Dai, scopati la bottiglia!!! ahahahahh". I bifolchi ridono, io quasi piango. Fa male, sento il dolore, ma godo, godo tremendamente. Sento un bruciore dentro, eppure ne voglio ancora, e ancora. E loro pare leggano i miei pensieri tanto che mi infilano un'altra bottiglia nel sedere. Sono eccitati e scoprono i loro cazzi davanti a me. Me li infilano in bocca, sui capelli, sullo spacco. Mi pisciano addosso.

Sento la loro schifosa calda pipi' colarmi addosso, sulla schiena, finire nel sedere e scivolare sulla figa, quasi entrandomi dentro, sporcandomi le grandi e le piccole labbra.

"Dai, apriamole la fica! Pisciamole dentro!". Cosi' mi girano ancora, mi allargano il buco con quelle manacce luride e mi pisciano dentro. Tutto questo mi fa cosi' schifo, ma ho i capezzoli induriti e grossi, i seni gonfi, un fuoco brucia dentro di me, sotto pelle. Gemo come una gatta in calore. Poi di nuovo le loro dita dentro, mi scopano forte ed il bruciore aumenta. Ora mi scappa la pipi', sento lo stimolo forte, ma quelli non mi lasciano. Riprendono le bottiglie e ancora me le infilano dove piu' gli piace. Quella che prima era dietro ora mi viene infilata in bocca. E' sporca, fa vomitare. Sento il sapore della cacca, la mia, misto a quello del vino e delle loro salive. Poi me la infilano nella fica e girano, premono, infilano, mi torturano, ma io strillo di piacere.

Anche il mio culo e' pieno. Grosso e rosso. Sono uno straccio.

Mi stanno scopando in dieci, non sono mai sazi.

Poi d'improvviso tutto finisce.

Io mi alzo e mi rivesto. Vado in bagno a sistemarmi.

Mi guardo allo specchio.

Oddio! Sono ridotta male. Quei porci hanno fatto di me tutto quello che hanno voluto.

Esco dal bagno e incontro il proprietario. La sala e' vuota. I maiali sono andati via.

Mi dice che da oggi sono diventata la puttana del locale, quindi dovro' accontentarli ogni volta che vorranno. Abbasso la testa ed esco.

E segretamente penso .... che tutto questo ....

non mi dispiace affatto!






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